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Welfare aziendale: un aiuto dal fisco

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Il Welfare aziendale può essere definito come un pacchetto di servizi, beni che l’azienda mette a disposizione dei propri dipendenti e dei loro familiari.

Sono molteplici ad esempio, i contratti collettivi che prevedono  dei versamenti obbligatori da parte del datore di lavoro, nell’ambito dell’assistenza sanitaria integrativa.  Anche nell’ambito della previdenza complementare, quasi la totalità dei contratti collettivi nazionali prevedono versamenti di contributi da parte del datore di lavoro nel caso in cui il lavoratore decida di destinare il proprio TFR ai fondi di previdenza .
Tutto ciò che viene riconosciuto dal datore di lavoro e che è volto al miglioramento della qualità della vita dei lavoratori rientra nel concetto di Welfare aziendale.

Il primo passo per attuare il Welfare in azienda è pertanto quello di effettuare un’indagine circa le misure più utili ai dipendenti.
La riduzione del cuneo fiscale per le aziende è d’ altra parte uno dei temi caldi del momento nel settore lavoro da anni in Italia.

L’azienda passa al vaglio le preferenze espresse dai dipendenti e individua le misure in concreto attuabili. Oggetto delle analisi aziendali saranno quindi sia l’organizzazione in concreto di tali misure che , e soprattutto, il budget da predisporre a tal fine.

L’istituzione del Welfare può seguire due strade: l’accordo collettivo di secondo livello oppure il regolamento aziendale.

Nell’ambito di tutte le iniziative intraprese negli ultimi 18 mesi per incentivare il Welfare aziendale e ridurre il cuneo fiscale sono da sottolineare le modifiche degli articoli 51 e 100 del TUIR, introdotte con la c.d.  Legge di Stabilità 2016

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