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Pianificare la successione

legge giustizia

Pianificare in vita, la propria successione rappresenta una risorsa preziosa sia sul profilo economico che affettivo. Programmare per tempo il passaggio generazionale evita diversi rischi e problemi. Rischi  materiali economici, fiscali, aggressione dei creditori, disabilità, separazione, frode e rischi immateriali (inerzia ed inadeguatezza nel gestione unitaria e nella governance, depauperamento) che porterebbero a problemi e contenziosi di vario tipo. Complicato risulta assegnare i beni agli eredi rispettando integralmente la volontà del de cuius. Ancora più impegnativo è far sì che gli eredi rispettino quelle regole decise proprio dal capostipite per la futura e buona gestione del patrimonio familiare.

I punti fondamentali della pianificazione successoria e generazionale

  • abbattere le imposte di successione attraverso strumenti validi;
  • mantenere la destinazione economica di determinati beni;
  • salvaguardare l’unità ed integrità della famiglia e dell’impresa, evitando eredi scomodi e liti tra fratelli e/o parenti;
  • tutelare il coniuge/figli dai debiti pregressi o dal blocco del patrimonio dalla procedura di successione o dei creditori;
  • tramandare alle nuove generazioni, la ricchezza materiale ed immateriale (capitale umano ed intellettuale);
  • assicurare la crescita ed il successo dell’impresa familiare;
  • costituire la liquidità necessaria al pagamento delle imposte di successione

Non affrontare la pianificazione della successione in vita con competenza e massima professionalità  vuol dire lasciare decidere modalità e quantità, proporzioni a qualcun altro senza peraltro conoscerne il risultato finale.

La successione si apre al momento della morte di una persona. E’ solo alla morte che alcuni diritti personali ed alcune sue obbligazioni si estinguono, mentre altri si trasmettono. L’insieme dei rapporti giuridici (proprietà dei beni, diritti reali, crediti e debiti) del defunto (de cuius) costituisce l’ eredità. All’ eredità, una o più persone subentrano negli stessi rapporti giuridici (attivo e passivo) in capo al de cuius.  Per chi ha diritto di succedere, sono previste due forme: testamentaria e legittima. Nella prima, l’eredità si devolve alla persona indicata nel testamento, nell’ altra è il codice civile a decidere a chi devolvere l’eredità.

E’ notorio che, in Italia; il diritto successorio costituisca il libro del diritto civile con più vincoli, rigidamente ancorato ad antichi schemi. Il complesso normativo originario, datato 1942, si basa su una concezione patriarcale dei rapporti personali. Rapporti sulla discrimina tra moglie e figli rispetto al pater familias. L’ attuale ordinamento giuridico riconosce e tutela, in linea di principio,  solamente la famiglia legittima fondata sul matrimonio contratto secondo le leggi civili.

Le modifiche legislative successive non sono riuscite a risolvere le dinamiche conflittuali di una mutata realtà sociale/familiare, con la rigida disciplina che non consente forme di sostanziale liberalità e versatilità nella pianificazione in vita per il passaggio generazionale.